domenica 24 aprile 2011

L9 - Introduzione sui Verbi



VERBI 動詞(どうし)



I verbi giapponesi non hanno la coniugazione delle persone ma solo dei tempi e delle varie forme verbali, in positivo o al negativo. Inoltre vanno coniugati in modo diverso a seconda sella forma piana o cortese. I verbi hanno 4 tempi principali: presente positivo (o futuro),  il suo negativo, passato positivo, il suo negativo; ci sono poi altre forme particolare per rendere concetti come il condizionale, il passivo ecc...


Ma questa è solo una semplificazione, perché a ben guardare i verbi si presentano in modo diverso dal nostro. Se si cerca sul dizionario il verbo “guardare”, avremo come risultato miru 見る, che è la cosiddetta “forma del dizionario” jisho kei辞書形di un verbo, ossia la “forma piana” di un tempo che indica sia il presente, che il futuro. Perché sui dizionari il verbo è posto in questa forma?  Primo perché non possiedono un modo infinito presente (per es. guardare, leggere, dormire); secondo perché la forma vista, miru, è invariabile e vale se vogliamo dire “guardo”, “guardi”, “guarda”, “guardiamo”… e così via per tutte le persone, senza distinzione di numero o genere maschile/femminile.



Nota bene: molto spesso quando si fa riferimento al tempo “presente” si sta in realtà facendo una forzatura dettata dalla nostra classi attitudine linguistico-culturale alla classificazione temporale dei verbi. Sarebbe molto più corretto di parlare di un tempo passato e di un tempo non-passato che, con le loro controparti negative, costituiscono gli unici 2 tempi verbali della lingua giapponese. È  corretto parlare di tempi non-passati perché i tempi diversi dal passato indicano semplicemente qualcosa che non è avvenuto in passato ma che solo dal contesto si può identificare come futuro, o alle volte presente.



Quindi riassumendo:

·         Non ci sono i modi (infinito, indicativo, congiuntivo…)

·         Non ci sono le nostre coniugazioni (in -are, -ere, -ire)

·         Non ci sono forme verbali diverse per singolare e plurale! Io sono, tu sei, egli è… si dice sempre “desu), mentre io leggo, tu leggi, ecc. si dirà sempre “yomu.

·         Non ci sono forme verbali diverse per persona singolare o plurale.

·         Non c’è una distinzione tra forma presente e forma futura: il tempo differente si deduce dal contesto, in particolare dalla presenza di un avverbio di tempo che indica quando avverrà l'azione. Se non è presente la traduzione va fatta "a senso", dal contesto. Ad esempio il verbo non cambia sia che si dica: ima shinbun wo yomu = 今新聞を読む= Leggo il giornale adesso, sia che si dica : あした聞を読む(ashita shinbun wo yomu): Leggerò il giornale domani.

·         La struttura della frase, in giapponese, segue lo schema cosiddetto SOV (Soggetto - Oggetto - Verbo) quindi Il verbo principale della frase è posto sempre alla fine della frase.



Analizzando la divisone in categorie, ne possiamo individuare 3: verbi regolari, verbi irregolari e la copula: la spiegazione dei verbi nei prossimi capitoli seguirà questa divisione:



Il verbo Giapponese si costruisce attorno ad una radice invariabile, a cui segue una base (che ne individua la “forma”. La costruzione di una coniugazione segue questo schema:





Prefisso
 Radice
Base
 Coniugazione
Verbo ausiliario / finale





Esempio:




Prefisso
Radice
Base
Coniugazione
Verbo ausiliario / finale
asobimasu

aso
bi
masu

asobanai

aso
ba
nai

matanakatta darō

ma
ta
nakatta
darō
gozaimasu
go
za
( r)i
masu





Schema di esempio delle basi e della radice del verbo kaku 書く, scrivere, ogni base segue lo schema dei gyō 「ぎょう - 行」dei kana (es:ぎょう(): ,,,,; ま行: ,,,,; さ行: さ,,,,.ecc...)



COD
DESCRIZIONE
ESEMPIO
V0
RADICE
KA
V1
BASE NEGATIVA
KA KA
V2
BASE INDEFINITA
KA KI
V3
FORMA DIZIONARIO
KA KU
V4
BASE CONDIZIONALE
KA KE
V5
BASE VOLITIVA
KA KO



Le varie forme verbali possono essere riassunte in questa tabella, ma verranno spiegate pù avanti:


動詞形
Dōshikei
Forme verbali
Abbr.
普通形
FUTSŪ KEI
FORMA PIANA
VFP
ナイ形
NAI KEI
FORMA IN NAI
VNEG/V1
語幹形
GOKAN KEI
FORMA INDEFINITA
V2
辞書形 /
連体形
JISHO KEI /
RENTAI KEI
FORMA DEL DIZIONARIO
V3
マス形 /
連用形
MASU KEI /
RENYŌ KEI 
FORMA IN MASU
VFC/VMAS
テ形
TE KEI
FORMA IN TE
VTE
タ形
TA KEI
FORMA IN TA - FORMA PASSATA
VPASS/VTA
条件形 /
バ形
KATEI KEI /
BA KEI
FORMA CONDIZIONALE - FORMA IN BA
V4
ISHI KEI
FORMA VOLITIVA
V5
命令形
MEIREI KEI
FORMA IMPERATIVA
VIMP
可能形
KANŌ KEI
FORMA POTENZIALE
VPOT
受け身形
UKEMI KEI
FORMA PASSIVA
VPSV
使役形
SHIEKI KEI
FORMA CAUSATIVA
VCAU



Godan e Ichidan



La distinzione fra i due principali gruppi di verbi giapponesi (ossia Godan e Ichidan) risiede appunto nella diversa declinazione basata sullo schema dei gyō.

Infatti i verbi di categoria GODAN, presentano tutti e 5 (go) i dan di una gyō: es. per kaku abbiamo che le basi terminano in ka, ki, ku, ke , ko, ossia tutti i dan del kagyō 「か行」.

Al contrario i verbi ichidan hanno anch'essi 5 basi ma che terminano con lo stesso kana (es. mi per il verbo mi-ru, e be per il verbo tebe-ru), quindi non presentano 5 dan ma solo uno ichi(1)dan.





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