venerdì 30 novembre 2012

Metodo di studio








Eccovi una bella domandona: qual è il metodo di studio migliore per apprendere questa amata/odiata lingua giapponese?




Risposta: boh? E chi lo sa? Non credo che esista un metodo di studio efficace per chiunque allo stesso modo.

Quindi? Beh, credo che il metodo migliore sia un mix di approcci tarati sulla propria pelle, anche tramite un sistema empirico che si basi su tentativi ed errori. In primis però suggerisco a chi non sente dentro di sé una sufficiente spinta motivazionale che giustifichi un serio impegno pluriennale, di pensare molto bene in quale sciagura si sta cacciando.

Ci sono tonnellate e tonnellate di materiale vario in rete sui metodi di studio sul Giapponese. Spesso si parla più dei metodi che della lingua in sé. Ci sono molti forum, anche italiani, dove in migliaia di post non troverete manco una regoletta. Tutte chiacchere. Le teorie su come imparare si sprecano, ma nessuno insegna. Peraltro si dice che una lingua non si può insegnare, ma si può solo imparare in modo naturale, come fanno i bambini nei primi 5 anni di vita. C’è chi come Katsumoto di AJATT  (www.alljapaneseallthetime.com/) demonizza lo studio della grammatica e il seguire corsi in scuole di lingua. Propugna la totale immersione nella lingua attraverso l’uso costante di svariati media; tale approccio ha moltissimi aspetti positivi, ma secondo me lui esagera nell'integralista demonizzazione della grammatica; il metodo ajatt è valido soprattutto per chi ha tantissimo tempo libero da dedicare alla totale immersione nella lingua giapponese, ed inoltre tale approccio ha diversi limiti, come ad esempio l’evitare del tutto gli aspetti positivi della grammatica: ad esempio perché dover imparare centinaia di frasi per avere un’idea delle varie costruzioni dei verbi, quando studiando bene un paio di tabelle si è in grado di poter coniugare a piacere qualunque verbo giapponese?

Quindi, anche se non me lo ha chiesto nessuno, eccovi il mio metodo di studio che nel mio caso, con qualche aggiustamento, ha avuto un relativo successo, e comunque non mi ha fatto desistere.

Prima di farsi prendere dallo spavento per i kanji, ricordiamoci che il Giapponese è una lingua come un’altra, parlata da milioni di persone compresi i bambini! Ha le sue peculiarità, ma quale lingua non ne ha? L’italiano ha oltre 300 verbi irregolari, il giapponese 2 e mezzo, ma noi non consideriamo l’italiano una lingua impossibile da imparare. Neanche il  Giapponese è impossibile da imparare. I kanji sono tanti? Sono difficili? Beh, allora limitiamo i danni. I puristi potranno storcere il naso, ma se lo studio dei kanji risulta un problema consiglio queste 2 cose:

·         limitare il numero ai primi 1.000 delle scuole elementari. Mille sono tanti? Beh, li imparano bambini fino alla 6^ elementare giapponese e voi non siete bambini, loro oltre al disegno devono impararne il significato. Voi il significato di una cosa lo sapete già lo avete già imparato a scuola (giusto?). Inoltre i primi 1000 coprono una percentuale altissima di diffusione; con meno della metà di quelli “obbligatori” coprirete statisticamente più dell’80% della diffusione dei kanji sui testi non specialistici o sui giornali. Aprirete un giornale senza mettervi a piangere, magari saltando gli articoli sull’economia e sul fisco. Ogni tanto incontrerete kanji sconosciuti? Sì, so che è frustrante ma capita anche ai giapponesi, ve lo assicuro.

·         Il tempo è tiranno? Pensare di scrivere a ripetizione centinaia e centinaia di volte i vari kanji vi terrorizza? Allora concentratevi sul riconoscimento, tralasciando la scrittura. È chiaro che l’apprendimento migliore e più sicuro consiste nel riempire fogli su fogli di kanji scritti a manina e con l’ordine di scrittura giusto. Ma è anche molto impegnativo e se questo vi portasse all’infausta decisione di abbandonare, allora è meglio cambiare metodo: a parte la prima cinquantina di kanji, lasciate perdere la matita e usate un srs (vedi più avanti) e imparate solo a riconoscerli visivamente. Sarà enormemente più veloce. D’altronde quando mai vi capiterà di scrivere in kanji nel 2012? Con gli IME di tablet, smartphone e pc anche i giapponesi non dovendo più scrivere a mano stanno dimenticando come farlo. Ma sanno leggere, e scrivere con un IME è come leggere, visto che basta scegliere il kanji giusto fra quelli proposti dopo aver scritto in kana.

Consigli non richiesti in ordine sequenziale, mi raccomando i punti 8 e 9:

1.    Cercate qualche materiale in rete per darvi una prima idea di cosa si tratta: in italiano posso consigliare l’ottimo http://studiaregiapponese.wordpress.com/ o questo stesso blog. Cominciate a studiare i kana e la struttura della grammatica.

2.    Iscrivetevi ad un corso di lingue. Sono presenti nelle principali città, ma certo sono più rari di lingue più gettonate. Chi abita in zone dove non sono organizzati corsi e non può fare il sacrificio di spostarsi per studiare, consiglio di rimpiazzare questa fase con tutto il materiale on-line possibile. Ma credo assolutamente che una lingua come il giapponese debba essere fortemente integrata da un periodo iniziale di studio strutturato. Concordo con Katsumoto che spesso le classi sono inefficaci per apprendere una lingua, e il metodo di immersione naturale è il più efficace, ma in realtà frequentare un corso, almeno all’inizio presenta molti aspetti positivi soprattutto se c’è anche un madrelingua che insegna lì; punti di forza:

a.    vi dà un’idea della struttura di base sulla lingua

b.    vi obbliga a fare i compitini a casa, che sono molto utili

c.    vi spinge a non mollare dopo le prime difficoltà

d.    vi corregge immediatamente i primi errori, anche di pronuncia

e.    vi facilita l’interazione interpersonale con dialoghi anche molto elementari che sarebbe molto difficile on-line. Vi assicuro che dopo qualche mese di studio NON sarete in grado di comunicare con nessuno. In classe sarete meno intimoriti da questo.

f.     vi appoggia nell’approccio coi libri di testo.

3.    Libri di testo. Il Giapponese insegnato sui libri di testo è fittizio, i giapponesi non parlano così. E avendo il giapponese svariati livelli di comunicazione interpersonale (cosa che in italiano è meno sentita, anche se presente) la differenza tra il giapponese artificiale insegnato sui libri di testo e quello reale è ancora più marcata. Ma da qualche parte bisogna iniziare e quindi posso suggerire questi libri, pur consigliando di utilizzare tanti media diversi e non fare affidamento solo su questi:


b.    La serie del  Minna No Nihongo, non è il massimo, ma alla fin fine è il riferimento anche della Japan Foundation: qui una descrizione = http://www.3anet.co.jp/english/books/books_01.html

Ecco l'elenco dei testi principali per i vari livelli:

Minna no Nihongo I Honsatsu
Minna no Nihongo II Honsatsu
Minna no Nihongo Chukyu I Honsatsu
Minna no Nihongo I Honyaku
Bunpo Kaisetsu in English Grammatica
Minna no Nihongo II Honyaku
Bunpo Kaisetsu in English Grammatica
Minna no Nihongo Chukyu I Honyaku
Bunpo Kaisetsu Eigoban Grammatica

c.    Quando avrete preso molta confidenza potete cercare libri che mostrano meglio il vero giapponese, come questo, a titolo di puro esempio:  Living Japanese.

d.    Potrebbe sembrare superfluo, ma evitate libri in romaji, per principio sono da scartare, anche per un absolute beginner.

4.    Guardate il più possibile dorama e serie di anime. Per avere un’idea su questo mondo sterminato potete provare qui, qui, qui, qui e QUI. Come idea di base c’è già molto. Non vi piacciono i polpettoni televisivi? Non fa niente, oltre ai nostri amati anime vi consiglio di guardare lo stesso anche i dorama, almeno di generi che possano vagamente piacervi. Neanche io ho mai retto le romanticherie delle collegiali ( e di ‘sti drammoni strappalacrime ne hanno fatti fin troppi), ma alcune serie sono divertenti e interessanti, tipo トリック、Banbino, Dragonzakura, Kekkon dekinai otoko, The Quiz Show, ecc… Quanto è realistica ‘sta roba? Quanto può essere realistica una serie come “I Cesaroni”. Linguaggio abbastanza televisivo, con qualche deriva verso dialoghi diretti e realistici. Può dare uno spaccato sulla vita dei giapponesi, ma molto all’acqua di rose. Almeno sono sempre doppiati in studio e quindi i dialoghi sono ben scanditi e comprensibili. Alcuni sono trasposizioni (molto vaghe) di famosi anime, come quello ispirato alle gesta di Mimì Haiwara (Haiwara Kozue ndr) che ha portato intere generazioni di ragazze in tutti i continenti a dedicarsi alla pallavolo. Quello che conta è immergersi dentro i dialoghi il più possibile. Aiuta davvero tanto, con un po’ di concentrazione e buona volontà.  Se afferrate qualcosa, ritornate più volte sulla frase per vedere com’è costruita e cosa vuole dire.


5.    Andate qui:     Nico Nico Douga è la versione nazionale giapponese di un sito in stile Youtube. All’inizio non sembrerà affatto un sito di video uploading, perché ha quell’incasinatissimo stile grafico, tipicamente giapponese, che hanno moltissimi siti nipponici; sembrano catapultati direttamente dagli anni ’90 e dire che sono confusionari è poco. Altro che web 2.0, qui sembra di essere sul web 0.5. Ma in Giappone è popolarissimo, e oltre a molti contenuti ci sono anche  i video. Si può navigare anche senza registrarsi, ma io consiglio di creare un account (è semplice) e cercare di vedere un video qualsiasi. La cosa positiva è che  accanto ad ogni video c’è unasorta di bbs on-line con commenti degli utenti dal vivo. E' diverso dai commenti di You tube, è più tipo una chat. Molto, molto istruttivo.

6.    Film, anzi film, film film. Ce ne sono tantissimi e molti sono pure belli; non tutti ovviamente, spesso hanno un linguaggio narrativo lontano dai nostri canoni. Ma ce ne sono di godibilissimi. A me personalmente piacciono molto gli horror o film particolari come Quiet Room, 20th Century boy, Gantz,  o One Million Yen Girl (che mostra aspetti realistici dell’arcipelago). Grazie a Nicola Cassanello qui ci sono decine di ottime recensioni. Per chi cerca i torrent su asiantorrents.com ne trovate sui film, anime e dorama, ovviamente subbati in inglese, ma qualche sub italiano forse si può trovare. Bisogna registrarsi e mantenere un ratio superiore a 1 per poter continuare ad accedere ai nuovi link dei torrent. Comunque in sostanza consiglio di guardare tanti film, cercando di concentrarvi sui dialoghi, di afferrare più possibile e nelle frasi più comprensibili di cercare di ripetere la visione fino alla completa comprensione.

7.    Scaricate podcast e dialoghi. Su Itunes, basta che configuriate la nazione come Giappone e potete scaricare diversi podcast audio e video. Qui spiega come fare. Poi c’è http://www.japanesepod101.com/ dove previa registrazione si può accedere gratuitamente a alcuni interessanti podcast strutturati su livelli  crescenti di difficoltà e che trattano i temi più disparati, dal bagno alle presentazioni ai cartelli stradali. Di solito ci sono 2 persone (americani e giapponesi vari) che presentano l’argomento del podcast, poi c’è il dialogo, che viene ripetuto lentamente, ed infine i 2 presentatori lo commentano mettendo in evidenza  i punti idiomatici e grammaticali. Il linguaggio è anche veritiero e a seconda dei livelli si può avere accesso a materiale davvero autentico. Ovviamente la presentazione e i commenti sono in inglese, per cui prima del Giapponese sapete in cosa dovete cimentarvi, se non lo avete già fatto. Per riassumere, Japanesepod101 è fatto davvero molto bene, ma ha il solo svantaggio che se si vuole accedere all'enorme libreria di lezioni e file audio bisogna sottoscrivere un abbonamento. Il costo è variabile a seconda se si fa una sottoscrizione per 6 mesi, 1 anno o più di una anno, ma fate bene attenzione che in default propone 1 anno, quindi per le sottoscrizioni più brevi badate bene a cosa cliccate. Quindi potete sottoscrivere l'abbonamento minimo e scaricare tutto quanto potrà servirvi nei prossimi anni di studio, visto che per come è strutturato il servizio ciò è assolutamente lecito.


8.    Kanji, amati / odiati. Da me soprattutto ….; ma sono necessari. Come pensare di “imparare” una lingua straniera da analfabeti? No way. Quindi? Beh testa bassa e studiare; non esistono scorciatoie, non credete a chi vi spaccia miracoli. Ma ci sono mezzi più o meno efficaci per impararli. Personalmente io ne uso 2 e saltuariamente un altro sul mio ipod.

a.    Primo: Io ho quasi del tutto ignorato la scrittura dei kanji e mi sono dedicato all’apprendimento visivo basato su letture e significato. Utilizzando in massima parte anki che trovate qui ; si tratta di un SRS multipiattaforma che permette di creare i propri mazzi di flashcards (cosa che io ho fatto) e soprattutto di scaricarne di già fatti (ed è questa la grande potenza dell’applicazione, oltre all’efficacia del SRS). Per chi non sapesse cos’è un SRS la spiegazione è qui,  è un sistema che vi assicuro si è rivelato molto efficace, se usato frequentemente. E può essere fruito sul proprio smartphone o on-line su qualsiasi pc. Per i kanji si possono scaricare i mazzi in italiano dedicati ai vari anni delle elementari giapponesi. Basta cercare fra i mazzi condivisi “kanji ita” e scaricare i vari anni. Sono in italiano e sono enormemente utili. Sui mazzi condivisi di anki ci sono anche quelli dedicati a Remembering the Kanji di Heisig, di cui più sotto do un mio giudizio.

b.    Secondo: test sui siti di kanji quiz come questo. Quindi non tanto per l’apprendimento, ma per le statistiche rapide sul riconoscimento dei kanji,  diviso su significato, kunyomi e onyomi.

c.    Ogni tanto ripasso usando su ipod l’applicazione ikanji, molto completa e ben fatta.

9.    Punto ESSENZIALE. Non studiate le parole. A parte i primissimi tempi, dove è utile conoscere alcune parole e aggettivi di base, non studiate le parole, magari aiutandovi con anki o con gli elenchi di frasi di ajatt, memorizzate intere frasi, a centinaia. SRS e frasi a ripetizione. Su anki ci sono le 2000 (Japanese Core 2000) frasi prese dal vecchio sito smart-fm quando non era a pagamento, corredate da immagini e audio, una vera miniera preziosa per l’apprendimento. Scaricabile gratuitamente come mazzo di carte anki, wow, fatelo!  Una volta che avrete delle frasi in testa saprete come sostituire i pezzi per fare conversazione. Non illudetevi di poter fare lo stesso se imparate parole e a parte regole di grammatica. Non pensiate che se avete in testa tante regole e tante parole, poi saprete metterle bene insieme. Prima le frasi, poi il resto. Per estremizzare, prima le frasi, poi la grammatica.

10. Materiale misto in rete, tipo questo: utile al ripasso. Per il Giapponese vale tutto.
11.    Studiate tutti i giorni. Qualcuno potrebbe obiettare, ehi, ma io lavoro, ehi, ma io ho altro da studiare! Se per questo pure io lavoro e ho pure una famiglia. Vabbè mica ho detto sgobbare sui libri tutti i giorni. Ma tutti i giorni dovrete,  ascoltare qualche podacast , magari in cuffia quando vi spostate sui mezzi pubblici, o in auto. Oppure in pausa pranzo, prendere il vostro smartphone e sfogliate un po’ di kanji con anki. La sera passare un po’ di tempo a guardare qualche media scaricato, insomma,  ogni giorno esporsi a qualche fonte giapponese. Questo è il miglior insegnamento preso da ajatt, e ha una sua valenza, soprattutto  ripassare kanji nei ritagli di tempo con anki.
12.    Fatevi amici, o meglio, penpal, con cui chattare o scambiarsi mail. Le mail, soprattutto all’inizio sono più facili perché le potete preparare per bene. Come ho fatto io? Ho seguito principalmente 2 strade:
a.    Ho cercato su siti per interscambio linguistico come www.japan-guide.com, e soprattutto www.livemocha.com. Quest’ultimo ha scarse qualità riguardo l’efficacia nell’apprendimento, se non fosse che permette di correggere gli esercizi degli altri; infatti cominciando a correggere gli esercizi di giapponesi che studiano l’italiano ho cominciato anche a scrivere le correzioni in giapponese, e quindi ho approfondito poi l’interscambio linguistico. In fondo la gente frequenta quel sito proprio per questo motivo. Facile ed immediato. Io ho trovato diversi partner linguistici e con tre da livemocha lo scambio va avanti da anni. Una è pure venuta in Italia e ci siamo incontrati.
b.      Andate su blog di giapponesi che parlano italiano, e magari hanno blog che parlano proprio dell’Italia, e commentate i loro post. I Giapponesi spesso hanno poco tempo libero, ma se aggiornano con regolarità il proprio blog, allora vedrete che presto cominceranno a corrispondere (magari solo sui commenti dei loro post, ma meglio che niente). Esempio qui e qui.
13.       Non cedete alle lusinghe: non credete a quanto vi dicono i vostri penpal giapponesi. Voi non parlate bene Giapponese, al contrario di quanto vi dicono. 日本語、上手ですねーMa per favore! Lo dicono solo come frase di circostanza, credetemi. In parte anche perché sono lusingati del fatto che un gaijin si prenda la briga di studiare la loro strampalata lingua. Alcuni dei vostri penpal (con scambio linguistico anglo-giapponese, e che quindi non sono interessati ad Italia e italiano) penseranno i cuor loro “chissà da quale assurdo paese arriva ‘sto gaijin e quali strampalate abitudini avrà” . Se tu cerchi di parlare in giapponese non faranno come i britannici o i francesi, e saranno molto condiscendenti con voi. Ciò è molto male. Voi sbaglierete, questo è assodato, e se vi accorgete che il tizio non vi corregge, chiedetegli di farlo. Se non lo fa o non ne ha voglia, vi consiglio seriamente di mollare il contatto. Sembrerà brutale, ma valutate il fatto che i nostri “amici” giapponesi fanno esattamente  così, credetemi.
14.    Ad un certo punto della vostra preparazione, ma il  prima possibile smettete  coi sottotitoli. Almeno se si tratta di qualche media non troppo astruso, o se non parlano troppo velocemente (alle volte ho notato qualche dorama in cui gli attori mitragliano a più non posso - dipende dal genere credo), cercate di fare a meno dei sottotitoli. Magari prima ve lo guardate tutto con i sottotitoli, e poi senza. Serve, anche se la fatica e la concentrazione schizzano ai massimi livelli.
15.    Ad un certo punto disinstallate rikaichan o rikaikun o qualunque plug-in che aiuti nella lettura dei kanji. Impigrisce troppo. Magari nel browser che usate di più lo togliete, e lo lasciate su quello secondario, per le "emergenze".
16.    Iscrivetevi agli esami JLPT. Fatelo assolutamente. Sia chiaro che eccetto per il livello N1 o in qualche caso N2, la certificazione non ha alcun valore pratico (a nessun datore di lavoro, a nessuna istituzione interesserà mai che avete in tasca un N4, perché con questo il candidato non sa parlare giapponese). Ma è comunque estremamente utile. Vi pone un obiettivo certo e un traguardo misurabile. Dovrete prepararvi e studiare per un fine sicuro; le ricadute pratiche e psicologiche di una preparazione di questo genere sono estremamente positive, credetemi. E poi il certificato è discretamente decorativo e farà bella mostra di sé a casa vostra. Mi aspetto che lo facciate, mi raccomando.
17.    Dopo aver passato il N4 (o esserci andati vicini, fa lo stesso), mentre continuate a studiare in modo tradizionale, cominciate a liberarvi del finto giapponese che vi hanno  insegnato, bazzicate il più possibile autentici siti giapponesi, non dedicati allo studio della lingua, ma di un argomento che vi piace e vi interessa e fate i vampiri, cercando di succhiare il più possibile quanto scritto. Possibilmente non siti di vendita di beni o servizi, perché in questo caso il giapponese usato sarà troppo formale. Osate e provate un libro tipo questo, con veri testi giapponesi non preparati per gli studenti.
18.    Last but not least: ascoltare e studiare servono ad implementare la compresniose, a capire, e capire è più facile che parlare. Quindi dovete migliorare la vostra capacità di parlare, e dovrete perciò buttarvi su un po’ di conversazione dal vivo Nihongo dake. Imprescindibile. Vale tutto:
a.    circoli di espatriati nipponici.
b.    iniziative che possono essere trovate qui: http://www.milano.it.emb-japan.go.jp/page4_associazioni_giapponesi.html
c.    qui http://www.jfroma.it/
d.    tenere sempre d'occhio il sito dell'ambasciata giapponese a Roma, che raccoglie le iniziative in tutta Italia: http://www.it.emb-japan.go.jp/italiano/Cultura%20e%20opportunita/eventi%20culturali_italiano2012.htm e comunque http://www.it.emb-japan.go.jp (bruttino ma ci sono informazioni)
e.    Bazzicare le bacheche delle facoltà di studi orientali per vedere se c’è qualche madrelingua interessato nel fare conversazione (a vario titolo, anche oneroso)
f.     Bazzicare le bacheche on-line di annunci dove trovare personaggi come nel punto precedente
g.    Mettere annunci per cercare partner linguistici
h.    Cercare siti che organizzano la stessa cosa tramite skype o simili.
Questo è più o meno tutto, ogni tanto se mi verrà in mente qualcosa verrò qui ad aggiornare. Buono studio
OT: Remembering the Kanji di Heisig. C’è chi ne parla bene. Io personalmente non l’ho mai apprezzato per svariati motivi. Sprecare molti, molti mesi di studio assiduo per imparare tutti i 2000 kanji solo dal punto di vista del loro significato? Dame. Difetti? 1. Si impara prima solo il significato, ma in inglese (non sempre il passaggio all’italiano è immediato). 2. Gravissimo imho: si imparano prima kanji  dal disegno semplice, ma non sempre i kanji  dal disegno semplice sono anche i più comuni, e quindi per molto tempo si dovranno memorizzare kanji che poi non si useranno mai. Oppure un kanji complesso ma facilmente riconoscibile come viene insegnato chissà quando. 4. Una volta studiati i significati bisognerà ristudiare tutto ponendo particolarmente attenzione alle odiate letture ON. Infatti quello che più conta non sono i kanji singoli o il significato del singolo kanji, ma i loro composti e nei composti ciò che conta sono le letture ON.

7 commenti:

  1. Wow, Alby, quante informazioni! Non si può non ringraziarti per tutto l'impegno e tutti i consigli che generosamente suggerisci! Lo sai? Ogni volta che vedo un tuo post con una nuova lezione, mi riprometto di cominciare con pazienza a studiare bene le tue prime lezioni, pensando a chissà quanto tempo ci vorrà per raggiungere le ultime!
    Per questo, ancora grazie per le tue preziose indicazioni!
    Ciao
    Patri

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  2. Dimenticavo, bella la nuova intestazione.
    E' Tokyo con la sua torre, vero?
    Ciao

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    1. Sì, è la famosa 東京タウアー. E mi raccomando, non dire mai a un giapponese che "assomiglia" alla Tour Eiffel, potrebbe toglierti il saluto ^_^#

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  3. Ottimo, ottimo, veramente ottimo!
    Roberto

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  4. bellissimo articolo mi consigli qualche sito per conoscere e fare conversazioni con qualche giapponese ???

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